Il dottor David Marlin e la dottoressa Kristie Pickles hanno fatto squadra per parlare del cavallo a cui cola il naso. Quali condizioni del tratto respiratorio inferiore e superiore possono causare perdite nasali?
N.B. Questo articolo contiene immagini anatomiche descrittive delle condizioni respiratorie.
Dr. David Marlin & Dr. Kristie Pickles
I cavalli possono avere secrezioni nasali e muco per molti motivi. La prima sfida è quella di capire da dove proviene la fuoriuscita nasale; questo aiuta a restringere il campo delle cause. A grandi linee, questa può essere suddivisa nelle vie respiratorie superiori e inferiori; le vie respiratorie superiori comprendono i passaggi di conduzione dell’aria nella testa e nella gola, mentre le vie respiratorie inferiori sono composte da trachea e polmoni. La tabella 1 fornisce le linee guida per determinare se la fuoriuscita nasale proviene dalle vie respiratorie superiori o inferiori. Il veterinario sarà in grado di confermare l’origine delle secrezioni nasali eseguendo un’endoscopia.
Vie respiratorie superiori | Vie respiratorie inferiori |
Secrezioni nasali da una sola narice | Secrezioni nasali da entrambe le narici |
Tosse rara | Tosse frequente |
Ispirazioni rumorose | Espirazioni rumorose |
Performance scarse / Intolleranza al lavoro | Performance scarse / Intolleranza al lavoro |
Rumori durante il lavoro (gorgoglii, fischi) | Respiro affannoso a riposo o durante il lavoro |
Gonfiore del muso o sotto la mascella o nell’area del collo | Dolore occasionale durante la camminata |
Naso che cola: cause delle vie respiratorie superiori
Sinusite
La sinusite può essere suddivisa in sinusite primaria e secondaria. La sinusite primaria è causata da virus, batteri e occasionalmente da funghi. La sinusite secondaria è causata da una massa (di solito una ciste o un tumore) all’interno del seno nasale, o da una malattia dentale avanzata, ad esempio un dente infetto. I cavalli presentano generalmente una secrezione nasale puzzolente e purulenta, e un gonfiore facciale sopra i denti superiori delle guance dal lato del seno nasale malato. La diagnosi si effettua tramite esame orale, endoscopia e radiografia della testa. La sinusite primaria è di solito curabile con antibiotici solo nelle fasi iniziali, mentre la malattia più cronica richiede spesso il lavaggio del seno nasale per rimuovere il materiale purulento spesso, a causa dello scarso drenaggio dai seni nasali equini.
Malattia del sacchetto gutturale
L’infezione batterica della sacca gutturale è di solito causata dal batterio Streptococcus, la cui manifestazione più grave e importante è l’adenite equina causata dallo Streptococcus equi var. equi. Si tratta di un’infezione molto contagiosa che si diffonde rapidamente tra i cavalli. La malattia circola continuamente nella popolazione equina a causa di una piccola percentuale di cavalli che diventano portatori cronici e, nonostante appaiano sani dal punto di vista clinico, spargono a intermittenza i batteri che si trovano nelle loro secrezioni nasali. I cavalli affetti da adenite equina presentano febbre, inappetenza, linfonodi gonfi nella zona della gola e una secrezione nasale purulenta (Fig. 1). Entrambi i sacchetti gutturali sono solitamente infetti, e quindi la secrezione nasale proviene da entrambe le narici. La diagnosi avviene tramite coltura e PCR (test del DNA) dei tamponi effettuati nella gola o del lavaggio dei sacchetti gutturali. Nonostante sia un’infezione batterica, l’adenite equina non viene solitamente trattata con antibiotici, poiché si ritiene che aumenti il rischio che i cavalli diventino portatori.
Virus infettivi
Il virus dell’influenza equina, il rinovirus equino e l’herpesvirus equino di tipo 1 e 4 possono tutti causare malattie infettive delle vie respiratorie superiori. Questi virus tendono a causare una secrezione nasale acquosa o bianca, febbre, inappetenza e letargia. Inoltre, con l’influenza equina è spesso presente una forte tosse. Se si verifica un’infezione batterica secondaria, la secrezione nasale diventa purulenta. Questi virus possono essere diffusi anche da cavalli dall’aspetto apparentemente sano. Quando si verificano cambiamenti importanti nella struttura del virus, o se la percentuale di cavalli vaccinati scende al di sotto della quota richiesta per fornire la cosiddetta “immunità del gregge”, possono verificarsi focolai di malattia importanti, come l’epidemia di influenza equina nel 2019. Queste infezioni possono essere diagnosticate tramite tampone della parte posteriore della gola. Il trattamento è sintomatico (controllo della febbre con antinfiammatori) e di riposo. Un riposo adeguato è molto importante per consentire alle vie respiratorie di guarire adeguatamente prima di riprendere l’esercizio fisico, altrimenti la malattia non specifica delle vie aeree può persistere per molte settimane.
Naso che cola: cause delle vie respiratorie inferiori
Sindrome da Asma Equina
La sindrome di asma equina è il nome usato al giorno d’orggi per la malattia precedentemente chiamata ostruzione ricorrente delle vie aeree (RAO) e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Il nome asma equina riflette meglio la somiglianza con l’asma umana e l’ampiezza dei segni clinici – da lievi (nessun segno clinico, visibile solo grazie a test diagnostici approfonditi) a gravi, dove i segni clinici come l’aumento dello sforzo respiratorio, la tosse e le secrezioni nasali sono presenti anche quando il cavallo è a riposo. La malattia infiammatoria delle vie aeree, una comune malattia subclinica che causa scarse prestazioni, viene ora definita asma equina lieve.
Si ritiene che l’asma equina sia causata da un’allergia alle particelle trasportate dall’aria (allergeni) presenti nell’ambiente. Generalmente i segni clinici sono legati all’ambiente del box (e quindi all’inverno), ma alcuni cavalli presentano segni clinici al pascolo: la famosa “asma equina di inizio estate”. Il tratto respiratorio del cavallo in box è esposto a una miriade di allergeni trasportati dall’aria e particelle di polvere. Anche un cavallo completamente sano può sviluppare un’infiammazione delle vie aeree se esposto a un ambiente molto polveroso. La maggior parte delle prove scientifice indica che le spore fungine, presenti nel fieno e nella paglia, sono i principali allergeni. Quando un cavallo sensibile respira l’allergene, il sistema respiratorio reagisce in modo eccessivo e le piccole vie aeree entrano in spasmo e si restringono. Anche le vie respiratorie si infiammano e producono una maggiore quantità di muco e di cellule infiammatorie. Una volta che questo accade, i polmoni del cavallo diventano iper-reattivi ad altre sostanze irritanti come polvere, ammoniaca dalle urine e persino aria fredda. Tuttavia, la malattia è reversibile e, se l’allergene o gli allergeni vengono rimossi, le vie aeree ritornano normali e i segni clinici scompaiono (“remissione della malattia”).
L’asma equina si manifesta nei cavalli adulti, di solito di età superiore ai 7 anni. I sintomi tradizionali includono tosse, una secrezione nasale bianca e mucopurulenta (Fig. 3), ed eventualmente un aumento dello sforzo respiratorio. Nei casi più gravi, lo sforzo addominale evidente è visibile quando il cavallo respira, da cui il vecchio nome “Bolsaggine”. L’asma lieve e senza segni clinici evidenti è visibile nei cavalli più giovani (a partire dai 2-3 anni di età) e può presentarsi solo sotto forma di scarsa prestazione. Una diagnosi provvisoria di asma può essere fatta di solito utilizzando informazioni storiche (come l’esposizione al fieno secco) e i segni clinici. La riduzione dei segni clinici in seguito al miglioramento dell’ambiente del cavallo conferma la diagnosi. L’endoscopia è utile per consentire la visualizzazione diretta della trachea e della prima parte delle vie aeree inferiori (Fig. 4).
L’eccesso di muco e di cellule infiammatorie prodotte dai polmoni può essere osservato nella trachea inferiore e nel campione raccolto (tramite lavaggio tracheale) per l’analisi. Le secrezioni respiratorie possono anche essere raccolte dalle piccole vie aeree utilizzando una tecnica chiamata ‘lavaggio polmonare’ o ‘lavaggio broncoalveolare’. Durante la remissione della malattia, queste secrezioni e il loro contenuto cellulare tornano alla normalità.
Se gli allergeni causali sono noti, l’asma può essere prevenuta: ad esempio, in caso di forte presenza di allergeni nell’ambiente del box, un cavallo può spesso essere tenuto in remissione, evitando fieno e paglia. Se questo non è possibile e si sta alimentando fieno o fieno-silo, allora la purificazione tramite vapore ad alta temperatura è un modo efficace per ridurre la polvere e gli allergeni respirabili nell’aria prima dell’alimentazione. Per i cavalli con allergie “da campo”, questo è molto più difficile, poiché gli allergeni sono difficili da determinare e soprattutto da evitare. Una volta diagnosticata, il cavallo sarà sempre suscettibile all’asma; a questo punto, la malattia verrà tenuta sotto controllo, non curata. Prevenire l’asma è la migliore soluzione, perché evita di doverla trattare con farmaci. Se non è possibile garantire una buona gestione ambientale, può essere necessario un trattamento con steroidi e/o broncodilatatori per via orale o inalatoria.
Polmonite / Pleurite
L’infezione batterica dei polmoni (polmonite) è più comunemente riscontrata nei puledri, e il Rhodococcus equi è la causa più comune. Nei cavalli adulti, la polmonite può verificarsi a seguito di un episodio di ostruzione esofagea (“soffocamento”), in cui il materiale alimentare e la saliva vengono accidentalmente aspirati, a volte a seguito di un lungo viaggio. I viaggi superiori a 6 ore sono un noto fattore di rischio per la pleuropolmonite, una condizione grave in cui l’infezione batterica colpisce sia i polmoni che la cavità toracica. I cavalli presentano febbre, tosse, secrezioni nasali, aumento della frequenza respiratoria e, quando affetti da pleuropolmonite, possono anche mostrare riluttanza a muoversi. La diagnosi avviene tramite ecografia del torace, per identificare ascessi polmonari, lobi polmonari collassati e la presenza di liquido nella cavità toracica. Il trattamento richiede cure intensive, antibiotici per via endovenosa con drenaggio supplementare del liquido toracico infetto eventualmente presente (Fig. 5), e non sempre ha successo.
Fibrosi polmonare mulitinodulare equina
Recentemente, l’herpesvirus 5 equino è stato identificato come la causa di una malattia polmonare fibrotica causata dalla fibrosi polmonare multinodulare equina (EMPF). I cavalli presentano gravi difficoltà respiratorie, febbre intermittente, tosse, perdite nasali, diminuzione dell’appetito, perdita di peso, condizione corporea sottile e letargia. Questa malattia è rara ma può essere identificata mediante PCR (Reazione a catena della polimerasi) e biopsia polmonare. Sono state riscontrate delle risposte ai farmaci antivirali, ma la maggior parte dei cavalli purtroppo richiede l’eutanasia.
Corpo estraneo
L’inalazione di un corpo estraneo, ad esempio un bastone, può essere una rara causa di un naso che cola (Fig. 6). Di solito la rimozione endoscopica può essere effettuata con un trattamento antibiotico di qualsiasi infezione batterica secondaria.
Neoplasia
La neoplasia (cancro) delle vie respiratorie inferiori è una rara causa di secrezioni nasali purulente. I cavalli possono presentare febbre o depressione, oppure stare bene. Le masse cancerogene vengono solitamente localizzate tramite una combinazione di endoscopia, radiografia ed ecografia. Sfortunatamente, tale malattia non è curabile nei cavalli.
Parassiti
La larva del verme cilindrico intestinale (Parascaris equorum) migra attraverso il polmone equino, ed è una causa comune di secrezioni nasali e di parassitismo nei nascituri e nei puledri. I cavalli sviluppano un’immunità naturale a questo parassita intorno ai due anni di età. Attualmente si sta riscontrando una resistenza diffusa del Parascaris all’ivermectina; questo comporta il rischio di sviluppo del parassita in stalloni che assumono solo questo vermifugo.
Il verme polmonare equino Dictyocaulus arnfieldi può causare secrezioni nasali e tosse nei cavalli adulti. L’asino è l’ospite preferito, ed è raro che un’infezione nei cavalli causi lo sviluppo di adulti che producono uova. Pertanto, i cavalli devono pascolare accanto ad asino per contrarre l’infezione. Il trattamento con vermi a base di ivermectina ha successo.