Il manto dei cavalli: definizione e caratteristiche - Parte 1
Una delle caratteristiche che notiamo immediatamente in un cavallo è il manto – oltre a proteggerlo dagli agenti atmosferici, il manto caratterizza e distingue le diverse razze, e la sua colorazione deriva da fattori genetici; questo significa che è possibile ottenere manti di colorazioni diverse in basa alla selezione del manto dei genitori.
I mantelli possono essere classificati sulla base di diversi fattori, come l’origine e il colore della pelle, e possono essere suddivisi in:
Oltre al colore, il mantello del cavallo è caratterizzato anche da variazioni e sfumature che spesso sono attribuibili all’età, al sesso o all’alimentazione. Vediamo insieme quali sono le definizioni dei manti più comuni e le loro caratteristiche:
Caratteristico di razze come il frisone o il murgese, il morello è un mantello equino completamente nero – I cavalli con questo manto presentano anche occhi e pelle dello stesso colore.
Il manto morello può essere:
Anche se per gli equini non esiste l’albinismo vero e proprio, viene chiamato così il manto caratteristico di cavalli con cute rosea e peli bianchi. Gli occhi possono essere marroni o azzurri.
Il roano è un manto molto particolare, caratterizzato dalla presenza di peli bianchi che si mescolano al manto di colore solido, ad eccezione di test criniera e coda. A differenza del grigio, i cavalli roani presentano questo tipo di mantello già dalla nascita.
Tra i vari tipi di manto roano troviamo:
Il manto baio è il più diffuso, e ha origini antichissime; presenta crini ed estremità nere (detti punti neri), mentre il corpo è ricco di sfumature marroni. Senza i caratteristici punti neri, il cavallo non può essere definito baio!
Tra le sue varianti troviamo:
I mantelli pezzati sono tipici di razze come l’Appaloosa e il Knabstrup.
L’origine di questo manto è ignota, e in base alle sue variazioni pul suddividersi in: