Maneggiare il puledro entro poche ore dalla nascita è un mezzo suggerito per aiutare i giovani cavalli ad affrontare ed abituarsi agli esseri umani. Questo fenomeno viene chiamato “Imprinting”, ed è un termine usato per descrivere un’attrazione istantanea per la prima cosa rilevata dopo la schiusa o la nascita. In realtà, ci vogliono 2 settimane perché il puledro si leghi alla giumenta, e qualche ora perché la giumenta si leghi al puledro [1]. Gli studi dimostrano che maneggiare i puledri appena nati non porta a benefici comportamentali duraturi [2]. I tentativi di imprinting da parte nostra potrebbero addirittura rischiare di interrompere il legame della giumenta con il puledro.
In alternativa, un buon contatto quotidiano con la giumenta (toelettatura delicata, alimentazione a mano) è senz’altro utile al puledro. 15 minuti di maneggiamento al giorno nelle prime 2 settimane possono migliorare la reazione del puledro al maneggiamento, agli oggetti e alle persone [3].
Naturalmente, se la cavalla è stressata dall’attenzione (per quanto ben intenzionata) può verificarsi l’effetto opposto. Inoltre, una volta che la giumenta ha passato un giorno o due con il suo puledro, possiamo iniziare ad abituarlo a nuove persone ed esperienze senza rischio di rifiuto, pur mantenendo le sessioni brevi e rispettando il legame che si sta sviluppando tra il puledro e sua madre.
I puledri appena nati dovrebbero avere a che fare con dei cavalli amichevoli al pascolo il più presto possibile. Le giumente selvatiche infatti, scelgono di rimanere con altre femmine per condividere i compiti di genitore, e il puledro si preoccupa meno della distanza da sua madre, trovando una maggiore indipendenza con la crescita [4]. Questo può funzionare anche in ambienti domestici, se c’è un rapporto consolidato tra gli adulti prima che il puledro nasca, e spazio sufficiente perché nessuno si senta affollato [5].
La parete dello stomaco del puledro appena nato è molto sottile, e nelle prime settimane è adatta esclusivamente per il latte; prima che il sistema immunitario sia completamente sviluppato, il puledro sarà suscettibile a infezioni e ulcere all’età massima di 2-3 mesi [6]. Sempre a partire dai 2 mesi, cominciano anche a rosicchiare il mangime della madre a partire. La Sindrome dell’Ulcera gastrica equina (EGUS) prima dello svezzamento è riscontrata nel doppio dei puledri domestici (45%) rispetto ai puledri selvatici, e i mangimi a base di cereali non fanno che aumentare il rischio. Inoltre, a differenza del fieno, i puledri che mangiano Alfalfa Chaff a base di erba medica sono risultati avere una maggiore incidenza di ulcere nella parte più profonda e ghiandolare dello stomaco [7]. Gli autori di questo studio hanno suggerito infatti che la lunghezza delle fibre e la grossolanità dell’Alfalfa Chaff danneggiano meccanicamente il rivestimento dello stomaco del puledro. La purificazione del fieno tramite vapore è un metodo scientificamente provato per ammorbidire la materia vegetale, e dovrebbe ammorbidire ulteriormente il fieno per il delicato intestino del puledro.
Dopo lo svezzamento, oltre il 90% dei puledri domestici sviluppa ulcere entro due settimane. I puledri domestici di solito vengono svezzati a 6 mesi (180 giorni), ma non è insolito che questo avvenga anche prima dei 4 mesi [8]. Ci vogliono 4 mesi perché le pareti dello stomaco del puledro si ispessiscano come quelle di un puledro di un anno; un brusco svezzamento prima dei 4 mesi di età può quindi ostacolare lo sviluppo dello stomaco, che potrebbe avere un impatto sull’intera vita del puledro [9]. Lo svezzamento forzato è stressante a qualsiasi età, e aumenta il rischio di morsi [10] e lo sviluppo di EGUS [7, 11].
I puledri selvatici possono farsi allattare per più di 12 mesi, anche se solitamente si fermano a 9-10 mesi. Sappiamo già che mentre lo stomaco sta maturando, il latte della cavalla favorisce lo sviluppo di cellule produttrici di mucose [6]. Da un punto di vista nutrizionale e clinico, la qualità del latte della giumenta diminuisce significativamente dopo 3 o 4 mesi di allattamento. Tuttavia, l’azoto non proteico (NPN), noto per essere benefico contro i batteri intestinali nei ruminanti, aumenta nel latte fino ad almeno 6 mesi [12]: questo significa che l’allattamento occasionale oltre i 6 mesi aiuta a stabilizzare/rafforzare un intestino sano? Anche se non si riscontra un tale beneficio, gli altri rischi dello svezzamento forzato dovrebbero essere sufficienti per farci riconsiderare la pratica – specialmente con le puledre. Confidate nella giumenta: se lo svezzamento forzato è necessario, lasciare il puledro in un ambiente familiare e in compagnia di altri cavalli dovrebbe fornire un po’ di conforto nel momento in cui la madre viene allontanata, e una dieta a base di erba e fieno dovrebbe mediare contro lo stress che ne deriva [10].
Nutrire i puledri con fieno purificato con Haygain non appena iniziano a rosicchiare il foraggio è un ottimo modo per assicurarsi che ottengano tutto ciò di cui hanno bisogno dal fieno (e nulla che non gli faccia bene). La purificazione tramite vapore elimina il 99% di polvere, batteri, funghi e muffe, e questo farà sì che i puledri abbiano una buona salute respiratoria e digestiva. ComfortStall è la superficie ortopedica ideale per i box per puledri. L’imbottitura in schiuma offre un comfort superiore ed elimina la necessità di letti di paglia profondi e polverosi, rendendo più facile la pulizia.