Erba medica per cavalli: i pro e i contro

Indice

    L’erba medica per cavalli ha da sempre suscitato ampio interesse tra coloro che si dedicano all’alimentazione equina poiché, per quanto rappresenti un foraggio altamente nutritivo, è soggetta a discussione riguardo alla sua completa idoneità per ogni tipo di cavallo. 

    L’intento di questa guida non è solo quello di scavare a fondo nel ruolo che l’erba medica gioca nell’alimentazione dei cavalli, evidenziando sia i benefici tangibili che le possibili controindicazioni a seconda del contesto specifico, ma anche di fornire una visione complessiva che possa assistere proprietari, nutrizionisti e appassionati nel prendere decisioni informate.

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    Medicago sativa, janet graham

    Erba medica: cos’è e da dove viene

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    Erba medica coltivata (Medicago sativa), Enrico Blasutto

    Nella categorizzazione dei foraggi destinati all’alimentazione equina, si distinguono due tipi di alimenti: erbe e leguminose. Mentre le prime includono varietà come la festuca alta e la fienarola, le seconde fanno parte della famiglia dei piselli e comprendono anche piante come il trifoglio e l’erba medica.

    L’erba medica (Medicago sativa), nello specifico, è particolarmente apprezzata per il suo elevato valore nutrizionale come foraggio equino. Detta anche erba Spagna, o alfalfa (dall’arabo al-fáṣfaṣa “foraggio”), appartiene alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose) ed è originaria del Mediterraneo e dell’Asia sud-occidentale.

    Grazie alla sua resa (fino a 27 tonnellate di materia secca) e alla robusta adattabilità in ambienti aridi, questa pianta ha conquistato un posto stabile nelle diete equine in tutto il mondo. Sebbene l’erba medica per cavalli sia adatta al pascolo, per preservarne l’efficienza e la sostenibilità è fondamentale gestirla con il pascolo rotazionale. Questo approccio è necessario perché, a differenza di altre specie come la fienarola e il teff, dimostra una resistenza inferiore al pascolo intensivo.

    Erba medica nell’alimentazione dei cavalli: vantaggi e svantaggi per la salute

    L’erba medica come foraggio è ampiamente conosciuta nell’ambito equino ma rimane un argomento molto dibattuto. Alcune preoccupazioni si basano effettivamente su evidenze scientifiche ma anche su dicerie e tradizioni non ancora verificate, rendendo cruciale valutare con attenzione l’impatto dell’erba medica sulla dieta equina.

    Esplorare i benefici e le possibili controindicazioni della somministrazione rappresenta una decisione importante per garantire la salute e il benessere dei cavalli.

    Pro dell’Erba Medica nell’Alimentazione dei Cavalli

    Questo foraggio offre una serie di benefici significativi e innegabili per i cavalli. Tra i principali vantaggi si possono individuare innanzitutto la presenza di antiossidanti, fondamentali per il benessere equino, ma anche molteplici proprietà nutritive.

    Basso Contenuto di Amido e Zuccheri

    L’erba medica, grazie al suo basso contenuto di amido e zuccheri solubili, emerge come una fonte insostituibile di energia a rilascio lento, ideale non solo per il mantenimento del benessere generale ma anche per sostenere l’attività sportiva e l’incremento di peso dei cavalli. 

    La sua capacità di offrire un’alternativa efficace ai mangimi a base di cereali si rivela fondamentale per i cavalli con sensibilità particolari agli zuccheri o ai carboidrati, come quelli affetti da resistenza all’insulina o disfunzioni del sistema endocrino. 
    Cereali come avena, mais e orzo, che costituiscono la base di molti mangimi, contengono dal 55% al 75% di carboidrati, una quota decisamente alta per il sistema digestivo del cavallo. Anche alcuni fieni di erba presentano un tenore zuccherino eccessivamente elevato, spingendo quindi verso una dieta basata su leguminose o un mix di leguminose e erbe, in grado di ridurre l’apporto totale di zuccheri.

    Grazie a questa sua composizione nutrizionale equilibrata, che fornisce energia e fibra minimizzando i livelli di zuccheri, l’erba medica si afferma come un’opzione alimentare eccellente, in grado di promuovere efficacemente il benessere equino, rispondendo così alle esigenze anche dei soggetti più sensibili.

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    Fonte di proteine di qualità

    L’alfalfa si presenta come una fonte di proteine di alta qualità. Essa è infatti ricca di amminoacidi essenziali, cruciali per costruire e riparare il tessuto muscolare, rendendola particolarmente vantaggiosa per cavalli impegnati in attività sportive o riproduttive, oltre che per le fattrici nelle prime fasi della lattazione. Queste ultime mostrano tra le più elevate esigenze energetiche e proteiche e una dieta ricca di questo foraggio garantisce la produzione di latte di qualità per il sostegno dei puledri in crescita.

    L’alto valore nutrizionale rende inoltre l’erba medica l’opzione ideale per incrementare l’alimentazione in cavalli con appetito ridotto. Rispetto a molti foraggi, l’erba medica si caratterizza per un contenuto maggiore di energia digeribile, proteine grezze e calcio, rendendola una risorsa preziosa per cavalli sottopeso o in fase di recupero, così come per quelli impegnati in training intensi.

    Tuttavia, è consigliata con moderazione per i giovani cavalli in rapida crescita, che hanno accesso a fonti alternative per coprire le loro necessità proteiche e nutrizionali.

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    Minerali bio-disponibili e vitamine

    L’erba medica si configura come una fonte abbondante di minerali bio-disponibili, ossia facilmente assorbibili e sfruttabili dal corpo del cavallo. Arricchendo la dieta con nutrienti fondamentali come calcio, magnesio, potassio, zolfo, ferro, cobalto e zinco, offre un supporto prezioso per la salute e il benessere equino.

    L’elevato contenuto di calcio, soprattutto in abbinamento al fosforo, è fondamentale per promuovere la crescita ossea nei cavalli in crescita.

    L’alfalfa fornisce una ricchezza di minerali facilmente assorbibili per i cavalli ed è anche una fonte preziosa di vitamine. Principali tra queste sono il beta-carotene, che si converte in vitamina A, la vitamina E e diverse vitamine del gruppo B, tra cui tiamina, riboflavina, acido pantotenico, biotina e acido folico. Inoltre, l’alto contenuto di cobalto presente nell’alfalfa è fondamentale poiché aiuta i cavalli a sintetizzare la vitamina B12, necessaria per l’assorbimento del ferro e per l’ottimale utilizzo dell’energia.

    I contro dell’alfalfa per i cavalli

    Nonostante i numerosi benefici dell’erba medica, è importante considerare situazioni in cui questo legume potrebbe invece rivelarsi dannoso per il cavallo. È anche rilevante notare, come già accennato, che alcune di queste preoccupazioni non sono supportate da evidenze scientifiche. 

    Nell’alimentazione equina, per esempio, i carboidrati idrolizzabili sono carboidrati digeribili nell’intestino tenue e capaci di stimolare il rilascio di insulina, a differenza dei fruttani. L’alfalfa, spesso evitata a causa del suo contenuto di carboidrati facilmente digeribili, in realtà ha un contenuto inferiore di carboidrati rispetto a molti fieni di erba e cereali, rendendola adatta per cavalli metabolici come quelli affetti da Sindrome Metabolica Equina.

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    Rapporto calcio-fosforo e formazione di enteroliti

    Una delle preoccupazioni principali legate all’alimentazione con alfalfa riguarda il rapporto calcio-fosforo. Come già citato, l’alfalfa ha un contenuto più elevato di calcio rispetto al fosforo, determinando un rapporto troppo alto nel caso la dieta fosse bilanciata erroneamente. 

    La maggior parte dei cavalli adulti tollera un rapporto calcio-fosforo fino a 9:1, mentre i cavalli in crescita tollerano un rapporto di 6:1 purché vengano soddisfatte le esigenze di fosforo. Per garantire che il rapporto calcio-fosforo rimanga entro i limiti consigliati, potrebbe essere necessario ridurre altre fonti di calcio nella dieta o aggiungere fonti di fosforo. Alimenti come la polpa di barbabietola sono poveri di fosforo e ricchi di calcio; pertanto, potrebbero dover essere ridotti quando si somministra una grande quantità di alfalfa. Alimenti come crusca di frumento, distillers grains e integratori possono essere utilizzati per aumentare l’assunzione di fosforo e bilanciare la dieta.

    Un altro rischio legato all’alimentazione con quantità elevate di alfalfa (superiori al 50% -70% della sostanza secca) è rappresentato dalla formazione di enteroliti. Gli enteroliti sono calcoli di natura minerale che si formano nell’intestino quando un cavallo ingerisce un oggetto estraneo indigeribile come la sabbia. 
    I cavalli alimentati con diete ricche di alfalfa presentano concentrazioni minerali più elevate nel colon e un pH colico più basso, il che potrebbe spiegare il rischio aumentato di formazione di enteroliti. 

    Tuttavia, la maggior parte dei cavalli alimentati con una dieta ricca di alfalfa non sviluppa enteroliti, quindi il rischio maggiore potrebbe non essere dovuto esclusivamente al consumo di alfalfa. Altri fattori come la mancanza di accesso al pascolo e un’eccessiva assunzione di minerali potrebbero contribuire alla formazione degli enteroliti. Alcune razze, come gli Arabi e i loro incroci, potrebbero essere più predisposti alla formazione di calcoli. In questo caso, quindi, sarebbe meglio indirizzarsi verso altre fonti minerali.

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    Laminite e sensibilità degli zoccoli

    Alcune osservazioni empiriche suggeriscono che alcuni cavalli predisposti alla laminite potrebbero essere sensibili all’introduzione di alfalfa nella loro dieta. Sebbene non sia chiaro il motivo di questa reazione, potrebbe essere correlato a un’elevata assunzione proteica derivante dal fieno di alfalfa.

    Un eccesso di proteine può alterare la funzione del grosso intestino, influenzando la salute intestinale e l’infiammazione. Inoltre, i livelli elevati di amminoacidi nel sangue dopo l’assunzione di alfalfa possono stimolare la secrezione di insulina, aumentando il rischio di laminite. Se il vostro cavallo fosse incline a questa condizione, potrebbe essere utile considerare il passaggio al fieno d’erba se si nota un’incrementata sensibilità del piede durante l’alimentazione con alfalfa.

    Infezioni respiratorie

    Alcuni proprietari di cavalli hanno manifestato preoccupazioni riguardo al fatto che il fieno di alfalfa possa causare problemi respiratori ai loro animali. Tuttavia, non è direttamente l’alfalfa a generare questo problema, bensì la presenza di polvere o muffe in qualsiasi tipo di fieno, che può peggiorare condizioni respiratorie come l’asma.

    La polverosità del fieno è solitamente correlata al suo contenuto di umidità: il fieno d’alfalfa è più secco e tende ad essere più polveroso poiché le foglie sono più fragili. Sebbene questo venga generalmente imballato con un grado di umidità superiore rispetto al fieno d’erba, un’errata conservazione o gestione potrebbe favorire la formazione di muffe e micotossine, fonti potenziali di irritazione delle vie respiratorie.

    Si consiglia sempre di controllare ogni tipo di foraggio per rilevare la presenza di polvere e muffe. In caso di fieno polveroso la soluzione migliore è la purificazione e relativa sterilizzazione con i purificatori del fieno per ridurre gli agenti irritanti per le vie respiratorie. Prestare attenzione a macchie scure o grigiastre nel fieno, segni di presenza di muffe e evitare di somministrare tale foraggio resta sempre il miglior consiglio.

    dettaglio di un cavallo che mangia erba medica harrison horse care

    Quante erba medica può mangiare il mio cavallo? I consigli di Harrison Horse Care

    La quantità ideale di alfalfa da somministrare al proprio cavallo può risultare complessa da determinare. Solitamente l’alfalfa funziona meglio come fieno supplementare e può essere aggiunta al normale fieno d’erba per aiutare l’animale a raggiungere il fabbisogno giornaliero raccomandato di vitamine, nutrienti e proteine.

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